In un quadro sempre più fragile sul fronte della legalità,assistiamo all'indebolimento degli strumenti di contrasto alla corruzione e alla conseguente sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini
Corruzione: mentre i cittadini si preoccupano, lo Stato indebolisce i suoi strumenti di difesa
Di fronte alla crescente preoccupazione dei cittadini per il radicamento della corruzione e i suoi pesanti effetti su società, economia, ambiente e diritti fondamentali, assistiamo a un progressivo smantellamento dei principali strumenti anticorruzione, sia repressivi che preventivi, introdotti a partire dalla legge 190 del 2012.
Tra i segnali più preoccupanti:
- L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, che rende impuniti molti casi di favoritismi e conflitti di interesse.
- La riforma del reato di traffico di influenze illecite, che ora copre una parte molto più ristretta dei casi di mediazione corruttiva.
- Le limitazioni alle intercettazioni e ai trojan nelle indagini sulla corruzione e sugli altri reati contro la pubblica amministrazione.
- La possibile eliminazione dell’obbligo di decadenza per amministratori locali già condannati, anche se non in via definitiva.
- L’indebolimento del ruolo della Corte dei Conti, soprattutto sul controllo degli appalti legati al PNRR.
- La riduzione dei poteri di vigilanza dell’ANAC, l’Autorità Anticorruzione, prevista dal nuovo Codice Appalti
Le nostre proposte contro la corruzione:
In linea con quanto richiesto dalla Commissione Europea nel Rapporto 2024 sullo Stato di diritto, crediamo sia urgente rafforzare la legalità, la trasparenza e la responsabilità nella gestione del potere pubblico in Italia. Ecco cosa proponiamo:
- Una legge forte contro i conflitti di interesse, per evitare favoritismi e scambi opachi, con controlli reali e sanzioni efficaci per chi non rispetta le regole.
- Regole chiare sul lobbying, per rendere trasparente il rapporto tra politici e portatori di interesse privati, impedendo che le decisioni pubbliche siano dettate da pochi poteri economici.
- Sblocco del Registro dei titolari effettivi, per sapere chi c’è davvero dietro imprese e fondazioni, così da contrastare meglio riciclaggio, corruzione ed evasione fiscale.
- Controlli più severi sui finanziamenti privati alla politica, con un registro elettronico trasparente e più poteri alla commissione di vigilanza.
- Strumenti di allerta nei contratti pubblici, per riconoscere segnali di corruzione (es. anomalie nei costi o nei tempi) e intervenire subito.
- Corsi universitari e professionali sull’etica pubblica, per formare una nuova classe dirigente consapevole e responsabile.
- Accesso totale alle informazioni pubbliche, per permettere ai cittadini di monitorare l’operato delle istituzioni, come previsto dalla legge.
- Tutela di chi segnala illeciti (whistleblower), promuovendo una cultura del “parlare apertamente” nei luoghi di lavoro e offrendo protezione a chi sceglie di esporsi per difendere l’interesse collettivo.