Si continuano ad ignorare i danni sociali, sanitari e economici legati al gioco e si riducono gli strumenti di prevenzione e cura favorendo le mafie.
La legge di Bilancio 2025 contiene quattro norme che riguardano il gioco d'azzardo:
soppressione del fondo da 50 milioni di euro per la prevenzione, cura e riabilitazione delle dipendenze da gioco.
cancellazione dell’Osservatorio nazionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.
proroga delle concessioni per il gioco d’azzardo, con un pagamento una tantum inferiore a quanto stimabile con nuove gare pubbliche.
nuova estrazione settimanale per Lotto, Enalotto, Superenalotto, 10eLotto, Simbolotto e SuperStar.
Una politica miope, che ignora le conseguenze
Queste decisioni confermano una linea politica che non affronta seriamente le ricadute sanitarie, sociali, economiche e familiari del gioco d’azzardo.
In questo scenario, vincono le mafie, che trovano spazio per: riciclare denaro, controllare persone e territori, acquisire società e sale giochi, rafforzare reati come estorsione e usura, espandersi nel gioco online,ottenere pene più leggere rispetto ad altri crimini.
Serve un cambio di rotta: le nostre proposte
Per ristabilire un equilibrio tra tutela pubblica e legalità, chiediamo:
una legge quadro sul gioco d’azzardo.
autonomia agli Enti Locali per regolamentare il settore.
divieto totale di pubblicità del gioco d’azzardo.
stop alla compartecipazione di Regioni ed Enti Locali al 5% del gettito delle slot e videolottery.
ricostituzione dell’Osservatorio per il contrasto al gioco patologico.
nessun aumento dell’offerta di gioco da parte dello Stato.
Accanto alle vittime innocenti, tuteliamo i familiari e il diritto alla verità, da scrivere in Costituzione. La memoria viva è impegno civile e strumento di giustizia quotidiana.
I beni confiscati sono una risorsa preziosa. Difendere il loro riuso sociale significa tutelare la legalità e contrastare il rischio di arretramento nelle politiche antimafia.
Un sistema di supporto per donne e figli, una terza via per uscire dalla violenza mafiosa e offrire una reale alternativa di vita, lontana da oppressione, paura e isolamento.
Povertà e disuguaglianze alimentano il rischio di reclutamento criminale, la risposta non può essere solo repressiva: l'educazione è fondamentale nella lotta contro mafie e corruzione
Il DL Sicurezza, con misure severe contro migranti, minoranze e dissidenti, rischia di alimentare discriminazioni e di compromettere i diritti fondamentali.