Diritti per le vittime innocenti delle mafie
Accanto alle vittime innocenti, tuteliamo i familiari e il diritto alla verità, da scrivere in Costituzione. La memoria viva è impegno civile e strumento di giustizia quotidiana.
Mobilitiamoci!Povertà e disuguaglianze alimentano il rischio di reclutamento criminale, l'educazione è fondamentale nella lotta contro mafie e corruzione.
Il contrasto alle mafie e alla corruzione non può prescindere da un’azione educativa profonda e strutturata. Questo è ancora più urgente nei contesti segnati da forte marginalità sociale ed economica, dove il rischio di reclutamento da parte della criminalità organizzata è più elevato.
Il Rapporto Caritas 2022 segnala che il 45% dei minori coinvolti in reati proviene da contesti urbani periferici e vive sotto la soglia di povertà. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, il numero dei minorenni negli Istituti Penali per Minorenni è passato da 210 a 339 tra maggio 2023 e maggio 2024: un incremento del 61,4%.
Parlare oggi di violenza giovanile significa affrontare un fenomeno che non è emergenziale, ma sistemico. Inasprirsi sulle misure repressive rischia di rafforzare lo stigma e l’idea di aree “irrecuperabili”, piuttosto che promuovere percorsi di inclusione e giustizia sociale.
Criminalizzare precocemente i minori non risolve il problema: occorre affrontare le cause profonde della devianza, come la povertà materiale, il degrado urbano, il disagio familiare ed educativo.
Serve un investimento strutturale, centrato su una legge quadro per l’educazione, capace di rafforzare il sistema scolastico, il welfare familiare e le politiche di rigenerazione urbana.
Ecco le priorità di intervento: