News // Corruzione

Corruzione, Italia sotto "mazzetta"

Libera ha censito le inchieste sulla corruzione nel 2025: 96 totali, con il coinvolgimento di 49 procure in 16 regioni e 1.028 persone indagate

Ci sono “mazzette” in cambio di un’attestazione falsa di residenza per ottenere la cittadinanza italiana iure sanguinis o per il rilascio di falsi certificati di morte. In altri casi, le tangenti hanno facilitato l’aggiudicazione di appalti nella sanità, nella gestione dei rifiuti, nella realizzazione di opere pubbliche, nella concessione di licenze edilizie o nell’affidamento dei servizi di refezione scolastica.

Emergono anche scambi di favori per concorsi universitari truccati, oltre a inchieste per scambio politico-elettorale e indagini sulle grandi opere, spesso con la presenza di clan mafiosi.

In prossimità della Giornata internazionale contro la corruzione, Libera ha scattato una fotografia delle principali inchieste emerse nel nostro Paese nel corso del 2025, sulla base delle notizie di stampa. Un’istantanea che restituisce un quadro allarmante: l’avanzata sotterranea e senza freni della corruzione in Italia.

Da Torino a Milano, da Bari a Palermo, da Genova a Roma, passando per numerose città di provincia, nel 2025 risuona incessantemente un allarme “mazzette”, con il coinvolgimento di amministratori pubblici, politici, funzionari, manager, imprenditori, professionisti e soggetti legati alle mafie.

I numeri della corruzione nel 2025

Dal 1° gennaio al 1° dicembre 2025, Libera ha censito 96 inchieste su corruzione e concussione, circa otto al mese (erano 48 nel 2024). A indagare sono state 49 procure, attive in 16 regioni italiane.

Le persone indagate sono complessivamente 1.028 (588 nel 2024), per reati che vanno dalla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio al voto di scambio politico-mafioso, dalla turbativa d’asta all’estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Dall’analisi delle inchieste – ancora in corso e quindi senza un accertamento definitivo delle responsabilità individuali – emerge una corruzione strutturata e spesso sistemica, regolata da “regole del gioco” garantite, di volta in volta, da alti dirigenti, faccendieri, imprenditori con relazioni trasversali, boss mafiosi o politici d’affari.

Sono 53 i politici indagati, pari al 5,5% del totale. Di questi, 24 sono sindaci, quasi la metà. Il maggior numero di politici coinvolti si registra in Campania e Puglia (13), seguite da Sicilia (8) e Lombardia (6).

Sul piano territoriale, le regioni del Sud e le isole concentrano il maggior numero di indagini (48), seguite dal Centro (25) e dal Nord (23).
La Campania è prima per numero di inchieste (18) e di persone indagate (219). Tra le regioni del Nord, la prima per persone coinvolte è la Liguria (82).

Normalizzazione della corruzione e risposte necessarie

Oggi il ricorso alla corruzione sembra diventare sempre più una componente ‘normale’ e accettabile della carriera politica e imprenditoriale.  Questo processo di “normalizzazione”, fornisce agli occhi di molti una rappresentazione della corruzione come elemento ordinario e giustificabile.

La corruzione in Italia non è affatto un’anomalia, bensì un sistema che si manifesta in mille forme diverse, adattandosi ai contesti, riflettendo l’impiego di tecniche sempre più sofisticate. […] Non basta invocare pene più severe, o attendere l’ennesima inchiesta giudiziaria: occorre rinnovare un patto forte e lungimirante tra istituzioni responsabili e cittadinanza attiva. […] La corruzione sistemica e la cattura dello Stato non sono affatto un destino. Francesca Rispoli, Presidente di Libera

Di fronte a questo scenario, negli ultimi anni si è assistito a un progressivo depotenziamento dei principali presìdi anticorruzione, sia repressivi che preventivi. Per questo la piattaforma nazionale “Fame di verità e giustizia”, che da maggio attraversa il Paese da Nord a Sud, propone interventi concreti per contrastare la corruzione:

La mappa delle inchieste e il numero delle persone indagate – per le quali vale naturalmente la presunzione di non colpevolezza – sono il risultato di una ricerca basata su lanci di agenzie, articoli di quotidiani nazionali e locali, rassegne stampa istituzionali e comunicati delle Procure della Repubblica e delle forze dell’ordine.