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Migranti: Don Ciotti, immigrazione non puo' essere reato

Cosi' il Presidente di Libera a Pescara, a margine del 17esimo congresso nazionale dell'Arci.

"Chi arriva da noi cerca una speranza, una liberta', una dignita', una terra promessa". "Fuggono dalla poverta', dai disastri ambientali, dai conflitti e dalle guerre. Allora l'immigrazione non puo' essere un reato perche' la speranza non e' un reato". Cosi' il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, a Pescara, a margine del 17esimo congresso nazionale dell'Arci.

Il presidente di Libera ha parlato anche delle organizzazioni criminali, piu' forti di prima anche se sparano meno. "Le organizzazioni criminali mafiose sono ancora piu' forti di prima: hanno mezzi, strumenti, velocita'. Allora oggi mafia e corruzione sono saldate fortemente insieme. "Nell'ultimo rapporto della Commissione nazionale antimafia - ha proseguito Don Ciotti - si dice chiaramente alcune cose: la prima e' che sono ovunque. Non c'e' territorio che puo' dichiararsi, pur con tinte diverse, esente. La seconda: attenzione che si inseriscono dentro all'impresa legale, all'economia legale. Allora la forza delle mafie non sta tanto dentro le organizzazioni criminale mafiose, ma fuori. Sta in quelle alleanze che gli permettono di fare tutto quello, di inserirsi in quella economia apparentemente legale. Terzo elemento che mi sembra molto importante e su cui profondamente riflettere, e' l'aria grigia. L'aria grigia oggi vede la commistione della dimensione del legale e dell'illegale. Sono insieme, dentro quell'aria grigia. Le mafie - ha concluso Luigi Ciotti - si sono organizzate, sono forti, sparano di meno, sono sotto traccia, ma i loro affari, poteri, giochi e interessi, li portano avanti. Tutto questo e' possibile perche' c'e' una criminalita' economica che si salda a una criminalita' politica, che si salda con la criminalita' organizzata. Queste tre dimensioni sono fortemente saldate". (AGI)