Addio Papa Francesco
21 apr 2025 - "Teniamo accesa la luce della speranza" le parole di Luigi Ciotti in ricordo di Papa Francesco
“L’inferno turistico”, la "città dei taglieri", le "Due Torri fatte di mortadella". Negli ultimi mesi Bologna è stata al centro del dibattito pubblico sul tema della turistificazione e dei suoi impatti. Dietro un dato incontrovertibile: nel capoluogo emiliano il settore del cibo continua a crescere. Un’espansione costante alla cui base c’è sicuramente l’aumento del turismo, ma non solo: espansioni societarie, lavoro sfruttato, intrecci economici da attenzionare, all’interno di una chiara direzione data dal mercato finanziario globale. Con qualcosa, però, che può ancora essere fatto: strumenti e protocolli ancora da mettere in campo.
Aspetti che Libera Bologna approfondisce nella nuova videoinchiesta di Andrea Giagnorio e Sofia Nardacchione, “La febbre del cibo. Bologna, il tuo odor di benessere”, il prosieguo del lavoro presentato alcuni mesi fa sempre sul settore della ristorazione. Al centro le testimonianze, anonime e in chiaro, di lavoratori e lavoratrici del settore che hanno deciso di raccontare casi e fare nomi.
Rispetto alle precedenti inchieste, Libera Bologna ha scelto di non fare tanti nomi di società e imprenditori come avrebbe potuto, per i rischi legati a un’indagine di questo tipo. Le minacce di querele temerarie e le legittime azioni legali a tutela dell'immagine di alcune aziende possono comportare conseguenze pesanti, come ingenti spese legali e richieste di danni da centinaia di migliaia di euro. Il lavoro però prosegue: rimane attiva la mail segnalazioni@liberabologna.it per chi volesse segnalare fatti che riguardano il territorio bolognese. Per chi volesse invece donare, è possibile farlo seguendo le informazioni a questo link.