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E!State Liberi! 2020

E!State Liberi! 2020

Il 2020 è stato un anno complesso, che ha messo alla prova ciascuno di noi innanzitutto come individui e poi come agenti di cambiamento che proviamo ad essere quotidianamente.

L'emergenza sanitaria ha sicuramente stravolto le nostre vite, le nostre abitudini, il nostro modo di relazionarci agli altri, e sarebbe fin troppo facile dire che ha stravolto anche i campi di impegno e formazione sui beni confiscati. Alle soglie di un'estate profondamente svuotata da occasioni relazionali e di crescita, abbiamo scelto di dare spazio ai nostri interrogativi, al confronto e alla riflessione comune per immaginare come e se questo progetto potesse, ancora una volta, costruire positività per il Paese e per le persone che lo avrebbero attraversato. Abbiamo preso – insieme – la strada più difficile, scegliendo di esserci in un momento così duro e nebuloso per le giovani generazioni e non solo, ponendo al centro la grande responsabilità che comportava. Questo dev'essere, per noi, motivo di grande orgoglio.

Non abbiamo stravolto nulla. Abbiamo risposto alla chiamata del nostro tempo e leggendo la realtà e innovando con coraggio i nostri percorsi di impegno. I beni confiscati alle mafie sono stati ancora una volta uno straordinario strumento al servizio delle esigenze del territorio, un luogo dove incontrarsi, sperimentare, mettersi alla prova, costruire il modello di società che pratichiamo tutti i giorni, anche in un periodo di difficoltà come quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo.

Chi ha attraversato i nostri campi ha scoperto e vissuto il valore sociale di quei terreni, ville, appartamenti, locali e magazzini sottratti ai mafiosi, dove si sono preparati pasti da consegnare alle persone in quarantena, dove vengono ospitati familiari di persone in cura, organizzate lezioni e servizi educativi online per studenti e giovani, attivati servizi di ascolto e di assistenza rivolti a tutti coloro che vivono in stato di bisogno e povertà. Con E!State Liberi! abbiamo riconosciuto il bisogno dei più fragili, attraverso iniziative di prossimità siamo intervenuti per portare il nostro contributo nel contrasto delle crescenti disuguaglianze, abbiamo animato quartieri e costruito legami con azioni di cooperazione e protagonismo.

Anche quest'anno abbiamo fatto vivere in 56 località e ben 14 regioni il senso più profondo dell'essere e fare Libera, dell'essere parte e del realizzare E!State Liberi!.

Attraverso le 104 esperienze proposte, di cui 17 residenziali, 82 non residenziali e 5 virtuali, abbiamo raccolto la partecipazione di ben 877 partecipanti. È stata una proposta che, legata anche alla condizione del Paese ha visto confermato rispetto agli anni passati il trend sulla provenienza geografica ma con alcuni importanti segnali. Se la maggior parte dei partecipanti ha indossato guanti e zaino partendo dal Nord, il 55%, e il 19% dal Centro, quest'anno ben il 25,1% ha partecipato dal Sud e dalle Isole. Un dato che è importante sottolineare perchè in forte controtendenza con le esperienze precedenti e che ci incoraggia ad approfondire i meccanismi – possibili – della partecipazione. Anche quest'anno, infine, i giovani al di sotto dei 25 anni si confermano i veri protagonisti dell'estate di Libera, con una presenza che supera l'80%. Ancora una volta questo dato ci consegna l'importanza di E!State Liberi!, il ruolo generativo dei beni confiscati e i beni comuni e il segnale, sempre prezioso, che tanti giovani credono in un mondo altro e possibile, da realizzare attraverso percorsi collettivi di giustizia, di cura e di impegno concreto.

Nel 2021 portiamo con noi diversi insegnamenti, alcuni in grado di rafforzare la nostra esperienza, altri completamente nuovi. Per il prossimo anno faremo tesoro dell'essere stati in grado di costruire collettivamente una risposta alle difficoltà, della creatività e degli scenari che abbiamo saputo immaginare e, ancora una volta, del desiderio di impegno, a volte troppo sommerso, che siamo riusciti ad animare.