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Linea Libera. Estorsione, usura e corruzione. Conoscere per contrastarle

Un report che riprende l'indagine condotta sugli operatori economici delle città di Torino, Firenze e Napoli sulla percezione in tema di mafie e corruzione, con un focus su estorsione e usura.

Il dossier “Linea Libera. Estorsione, usura e correzione. Conoscere per contrastarle" realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e con il contributo del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo. Un' indagine su la percezione e l’esperienza degli operatori economici in tema di mafie e corruzione, con un focus specifico su estorsione e usura.

Il report: quadro generale

Il quadro che emerge dalla rilevazione condotta nelle tre città prese in esame, Napoli, Firenze e Torino, restituisce una visione articolata dei contesti e delle variabili di riferimento. Gli operatori economici interpellati manifestano serie preoccupazioni rispetto alle condizioni di legalità e non sottovalutano il rischio criminalità.

Secondo le aspettative, su molti aspetti la situazione di Napoli appare più critica rispetto a quelle di Torino e Firenze. Per molti altri aspetti, si rilevano tuttavia problemi abbastanza simili. Molto interessante il quadro che emerge per quanto riguarda l’estorsione e l’usura.

Estorsione

Il fenomeno del pizzo, o estorsione, appare con un’intensità variabile tra Torino, Firenze e Napoli, evidenziando importanti differenze territoriali. Il 28% degli intervistati pensa che nella sua città ci sia un problema di estorsione, Il 40% pensa che ci sia, ma poco; il 20% non risponde.  Alla domanda se esista un problema di pizzo nelle rispettive città, il 44,33% dei rispondenti a Napoli ha indicato che il problema è “abbastanza” serio, seguito dal 9,28% che lo considera “molto” grave.

A Torino e Firenze, i dati mostrano un quadro meno allarmante, con il 17,89% e il 16,84% rispettivamente che ritiene il pizzo “abbastanza” diffuso, e solo l’1,83% e il 2,11% che lo giudica un problema “molto” rilevante.

Per quanto riguarda le modalità attraverso cui si impone il pizzo, la richiesta di denaro è considerata la forma più comune. Tuttavia, a Napoli emerge con maggior evidenza la conoscenza di altre forme di imposizione, come l’obbligo a fornire prodotti o servizi gratuitamente (6,52%) o l’imposizione di forniture di macchinari o servizi (23,91%).

Cinque operatori su dieci ritengono che il motivo principale per cui le vittime di estorsione non denunciano il fenomeno sia legato alla paura di ritorsioni personali o familiari. Questo timore è particolarmente accentuato a Napoli, dove la criminalità organizzata esercita una pressione significativa sulla popolazione.

Usura

Il fenomeno dell’usura, pur meno visibile rispetto al pizzo, appare più pervasivo e presenta caratteristiche preoccupanti: il 36% pensa che nella sua città ci sia un problema di usura. A Napoli, il 40,21% dei rispondenti ritiene che l’usura sia “abbastanza” diffusa A confronto, solo il 3,21% dei torinesi e l’1% dei fiorentini ritengono che l’usura sia un problema “molto” serio nelle loro città.

Il dato è confermato anche dalla conoscenza diretta di vittime di usura: il 29,90% dei rispondenti napoletani afferma di aver conosciuto qualcuno coinvolto in questo tipo di attività illecita, contro il 10,55% di Torino e l’11,34% di Firenze.

Il 75,69% dei torinesi e il 74,23% dei fiorentini dichiara di non essere a conoscenza dei benefici e delle protezioni riservate dalla legge a chi denuncia tali episodi. A Napoli, la situazione è migliore, in linea con le risposte precedenti sulle tutele legate alle vittime di racket, ma comunque preoccupante: il 67,01% non è informato su questi strumenti.

Corruzione

Per quanto riguarda la corruzione, il 60% pensa che nella sua città ci sia un problema di corruzione, più sul versante politico a Napoli e con un leggera prevalenza del versante economico invece a Firenze e a Torino. Inoltre, è stato chiesto agli operatori economici “Secondo lei, si può sconfiggere la mafia?” e complessivamente emerge un sentimento di propensione alla “vittoria”, perché oltre il 36% ne è certo e un ulteriore 36% è possibilista (risposta “Forse”). La città di Napoli è quella più ottimista.

La percezione della corruzione nelle tre città esaminate rivela differenze marcate sia nel settore politico che in quello economico. Alla domanda su quanto sia diffusa la corruzione in politica, il 33% dei rispondenti a livello nazionale ritiene che sia “abbastanza” diffusa, mentre il 28,16% la considera “molto” pervasiva. Tra le città, il 73,96% dei rispondenti a Firenze crede che la corruzione per ottenere appalti pubblici sia “molto” o “abbastanza” diffusa, con uno scarto percentuale di 10 punti rispetto a Napoli (63,92%) e Torino (63,76%). I dati mostrano che Napoli ha la percentuale più alta di persone che conoscono colleghi coinvolti in casi di corruzione (6,19%) rispetto a Torino e Firenze, suggerendo una maggiore percezione della corruzione in quell’area.

Linea Libera

Nelle prossime settimane Libera promuoverà una campagna di sensibilizzazione su usura, racket e corruzione tesa alla promozione del numero verde Linea Libera (800.582.727), un servizio fondamentale per accompagnare le vittime nel percorso di denuncia e segnalazione