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Cascina Bruno e Carla Caccia è un bene confiscato alle mafie, sulla panoramica sommità di una collina a San Sebastiano da Po. Il bene apparteneva alla famiglia 'ndranghetista dei Belfiore operante nel traffico di stupefacenti, usura, sequestri di persona, gioco d’azzardo e scommesse. I partecipanti vivranno per una settimana in compagnia degli animatori e volontari di Acmos e della rete di Libera, per fare un'esperienza di condivisione e impegno, chiedendosi assieme cosa significa animare una delle prime e principali esperienze di riutilizzo sociale di bene confiscato nel Nord Italia. Si utilizzerà come modello l'esperienza e gli stimoli della Cascina che passano attraverso molteplici forme, innanzitutto quello della vita comunitaria: il bene è abitato tutto l'anno con l'obiettivo di occupare lo spazio liberato dalle mafie. Da questa scelta sono nati ulteriori progetti educativi, produttivi, culturali e di accoglienza. L'attività educativa incontra ogni anno migliaia di giovani che si formano e preparano sul tema del contrasto alle mafie. L'attività produttiva si sviluppa a partire da alcuni elementi: le nocciole, lo zafferano e il miele, quest'ultimo si fregia del titolo di primo prodotto a marchio Libera Terra del Nord Italia. La nascita della cooperativa Nanà, aiuta la Cascina ad operare nella generazione di eventi culturali pubblici e celebrazioni private, oltre che gestire un progetto di accoglienza migranti presso la struttura. Acmos (Aggregazione, Coscientizzazione, MOvimentazione Sociale) è un’associazione apartitica e aconfessionale che promuove e sostiene l’inclusione e la partecipazione attiva, creativa e responsabile dei giovani alla vita democratica. Attraverso esperienze collettive di educazione informale e di vita comunitaria, Acmos propone strumenti occasioni di impegno per contribuire alla diffusione di solidarietà e giustizia sociale. Nel corso della settimana si avrà l’occasione di conoscere e collaborare con le Società di Mutuo Soccorso della zona attraverso la conoscenza della storia e la realizzazione di qualche piccolo lavoro insieme.
Attività formativa prevista:
Durante la settimana i ragazzi e le ragazze avranno la possibilità di formarsi sui temi della legalità, della cittadinanza e della mafia tramite attività organizzate e gestite dagli animatori, con la collaborazione esterna di esperti e familiari di vittime di mafia. Particolare attenzione verrà rivolta al tema del radicamento mafioso al nord Italia e alle forme e agli esempi di ribellione e resistenza alla mafia e all’omertà, alla sostenibilità ambientale e alle tematiche migratorie e di accoglienza. Verrà realizzato un focus sul tema delle migrazioni e del sistema di accoglienza in collaborazione con la Cooperativa Nanà e in alcune settimane (via di definizione) un affondo sul mutualismo e la solidarietà, vista anche la partecipazione di Acmos alle Rete Nazionale dei Mutualismi.
Attività di impegno:
Storia del bene e della realtà ospitante:
Cascina Bruno e Carla Caccia è un bene confiscato alle mafie a San Sebastiano da Po. Il bene apparteneva alla famiglia 'ndranghetista dei Belfiore: Domenico Belfiore venne indicato da diversi collaboratori di giustizia – ritenuti attendibili dal Tribunale di Torino – come reggente di una vera e propria associazione di stampo mafioso con il controllo in tutta l’area metropolitana del traffico di stupefacenti, usura, sequestri di persona, gioco d’azzardo e scommesse. Domenico venne condannato all'ergastolo nel 1992 come il mandante dell'omicidio del Procuratore Capo di Torino Bruno Caccia, ucciso il 26 giugno 1983 a Torino. In seguito all'arresto di Salvatore, fratello di Domenico, in seno all'operazione Cartagine, le indagini patrimoniali portarono alla confisca dei beni di Belfiore; la confisca definitiva arrivò nel 1998, ma solo nel 2007 la famiglia Belfiore lascia la casa permettendone il riutilizzo sociale previsto dalla legge 109/96. In questo lasso di tempo la famiglia cercò di ostacolare la confisca con una doppia campagna di raccolta firme nel paese. L'Amministrazione Comunale coraggiosa di San Sebastiano da Po riuscì quindi ad assegnare il bene all' associazione Gruppo Abele e all'Associazione ACMOS nel 2007.
Come arrivare:
In treno: Chivasso
In aereo: Aeroporto di Torino – Caselle Torinese, poi raggiungere Torino o Chivasso tramite bus o treno.
In autobus: linea GTT extraurbano Torino – Piovà Massaia. Partenze bus da Torino e Chivasso. Scendere a questa fermata:
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In auto: direttamente in Cascina Caccia, via Serra Alta 6, San Sebastiano da Po
Alloggio: Posti letto presso il bene confiscato. Il campo è attrezzato per ospitare persone con disabilità, tuttavia la pavimentazione sconnessa e le attività rurali del campo sconsigliano gravi forme di disabilità motoria.
Alimentazione: L'alimentazione, previa comunicazione, terrà conto delle allergie, intolleranze e richieste di dieta vegetariana o vegana.
Materiali obbligatori da portare: Abiti da lavoro robusti, scarponcini per lavorare, guanti da lavoro,borraccia, cappellino/bandana per il sole, crema solare, prodotti anti-zanzare, sacco a pelo o lenzuola, federa per il cuscino, asciugamani, prodotti per l'igiene personale.
Materiali consigliati da portare: Dotare i minori di farmaci generici poiché gli animatori non possono fornirli
Web e Social della realtà:
Dal 21 luglio 2025 Al 27 luglio 2025 | 0,00 € | Termini scaduti |