Oltre 60 sono stati i partecipanti alla prima edizione della Scuola di formazione nazionale beni confiscati e politiche di coesione. Il percorso formativo nazionale, strutturato in cinque incontri con diversi moduli formativi, rivolto alla rete nazionale di Libera, in particolare alle associazioni aderenti e ai soggetti del partenariato economico e sociale, ha avuto come obiettivo quello di trasferire ai vari attori coinvolti le nozioni generali e le competenze specialistiche necessarie ad approfondire la conoscenza della normativa e di tutti gli strumenti a sostegno messi in campo in questi anni. Oggetto di studio e di riflessione è stata la nuova riforma del Codice Antimafia e lo studio preliminare al piano d'azione nazionale "Beni confiscati e coesione territoriale", presentato il 7 marzo 2016 dal Dipartimento per le politiche di coesione, in collaborazione con l'Agenzia per la coesione territoriale e l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati.
La qualità dei progetti
Il percorso ha mirato a aumentare la qualità dei progetti di gestione dei beni confiscati attraverso il miglioramento delle competenze teoriche e pratiche necessarie a operare con efficacia e tempestività, a programmare gli interventi finanziari pubblici e privati di sostegno ai piani di azione attuativi della strategia nazionale ed alle progettualità di riutilizzo dei beni con metodo partecipato, a sviluppare relazioni virtuose tra istituzioni, enti locali, imprese, sindacati e associazioni per l’aumento dei beni confiscati destinati e assegnati con finalità pubbliche e sociali. Prossimo passo sarà attivazione in collaborazione con le varie sedi universitarie, di sessioni formative territoriale e di laboratori di animazione, mappatura, monitoraggio civico, progettazione partecipata e sviluppo di reti imprenditoriali e di economia civile. Le aree saranno individuate nei luoghi dove sono attivi percorsi di riutilizzo dei beni destinati dall’Agenzia nazionale per le finalità pubbliche e sociali previste dalla normativa vigente.